Dicono che la moda sia sperimentazione. Contaminazione. Globalizzazione. Destrutturazione. Ma mai, e sottolineo mai, aberrazione.
Perché come non è concesso alle modelle di cadere, nemmeno a noi, comuni donne mortali è permesso fare cadute …di stile!
C’ERANO UNA VOLTA LE DONNE ELEGANTI
Il dizionario Garzanti dice: che denota grazia, finezza, buon gusto, signorilità. Quindi elegante. Pare che il significato si vada perdendo ogni giorno che passa, ogni calzino bianco indossato. Perché ormai si pensa che vestirsi è lecito, farlo con eleganza cortesia.
Eppure non è cosi. Ci sono regole che non vanno trasgredite mai, nemmeno sotto tortura o sindrome premestruale. O verrete ricordate come quelle vestite male e sapete quanto noi donne sappiamo essere stronze quando si parla di abbigliamento. E che possiamo dimenticare di mettere l’olio alla macchina, ma non dimenticheremo mai una donna vestita male. Anzi ne ricorderemo ogni singolo particolare.
I DIECI ERRORI DI STILE DA EVITARE
Se quindi non volete finire anche voi nella lista nera delle peggio vestite, ecco i dieci errori moda da non fare mai!
1) EFFETTO MUFFIN
No ai rotolini in bella vista. Le donne hanno due fissazioni: essere brutte e di conseguenza grasse. Quindi il loro rapporto con le taglie è conflittuale e sempre al ribasso. Hanno una 48? Sicuramente compreranno una 46 con conseguenti cuscinetti dell’amore pronti a strabordare in tutta la loro dolcezza. Ma perché è cosi difficile capire che è meglio una 48 ben portata che una 46 disastrosa?
2) JUNGLA URBANA
No al leopardato dalla testa ai piedi. Maglia leopardata, pantalone zebrato e scarpe maculate. Roba che vedi la maglia che cerca di rincorrere il pantalone, perché alla fine è nella sua natura di leopardo. E io invece devo cercare di non chiamare il WWF per difendere la dignità di quei poveri animali. Ricordate: less is more, specie quando si parla di animalier.
3) LEGGINGS COME PANTALONI
No ai leggings usati come pantaloni. Mai a parti intime in bella vista e cammelli che vogliono indietro il loro alluce. A breve credo nascerà un’associazione, Salva anche tu gli alluci dei cammelli. L’iscrizione è gratuita, la donazione di stile necessaria. Basterebbe davvero poco, come ad esempio indossare una maglia lunga quanto basta per coprire ciò che è intimo e deve rimanere tale. Per approfondire l’argomento puoi leggere questo.
4) REATO DI USURA
No agli abiti usurati. Per maglioni o magliette o qualunque cosa indossi. Come pallini selvaggi sulla lana, abiti scoloriti che si fa fatica a riconoscerne il colore originale e aloni gialli sotto le ascelle degli abiti bianchi. Anche i vestiti devono passare a miglior vita ad un certo punto. Anche se è la vostra maglietta del cuore che avete dal secondo anno di Liceo. Il valore affettivo può restare nell’armadio, non c’è bisogno di indossarlo. E poi può essere un buon motivo per fare shopping, no?
5) COLLANT COLOR CARNE
No a collant nude. Magari nella nuance visone e magari cento denari. Ma di certo non ve la caverete con quelli da cinque di denari, perché basterà un leggero raggio di sole per svelare il terribile orrore! E nemmeno se vi state sposando, altrimenti dovrete rimetterle il giorno del divorzio. Perché potete indossarli solo se siete duchesse o se state andando a fare una rapina alle Poste.
6) INDOSSARE ANIMALI MORTI
No ai capi fatti con animali. Perché nessun animale deve morire per soddisfare la vanità delle donne. Un buon cappotto di lana di cachemire sicuramente vi scalderà allo stesso modo e non nuocerete a nessuna foca, volpe o ermellino.
7) GLI UGG
Mai agli Ugg. In qualunque colore e abbinamento. E stagione. E continente.
8) L’INTIMO ESIBIZIONISTA
No all’intimo in bella vista, che si manifesta quando non dovrebbe. Una spallina del reggiseno troppo grossa o cadente. Il segno dello slip come se ancora non avessero inventato quelli senza cuciture. Oppure il reggiseno bianco sotto la maglia bianca, che tutte pensate che sia invisibile invece si vede di più delle extension de Le Donatella appena tornate dall’Isola. Ma il peggiore in assoluto è il filo del perizoma che fa capolino dal pantalone quando vi sedete. Perché l’eleganza non deve correre su nessun filo, specie quello del perizoma.
9) LO SMALTO ROVINATO
No allo smalto sbeccato. Nemmeno se mi trovassi nel deserto e il primo Lillapois disponibile per comprare il solvente fosse a chilometri di distanza. Eppure ci sono ancora donne convinte che lo smalto sbeccato, o peggio ancora ormai rosicchiato, non si veda o possa passare per una nuova forma di Nail Art: l’impressionismo. Si, l’impressione negativa di chi vi guarderà. Perché danno un senso di trascuratezza e ahimè, poca igiene.
10) SANDALI OLTRAGGIATI
No ai piedi orribili. Da piedi poco curati con talloni screpolati, tendenti all’arancione e pelle spessa e dura. Unghie senza smalto che non vedono una pedicure da quando la Parietti aveva la seconda di reggiseno. Ma soprattutto, dita libertine che cercano di scappare dalla suola della scarpa verso orizzonti lontani.
Volevo informarvi che sono quasi morta, colta da malore, appena ho terminato di scrivere questo articolo tanto è stato doloroso per me farlo. Ma non preoccupatevi, dovrei riprendermi presto.
Vi va di dirmi cosa vi fa impallidire e che non ho messo nella lista? Però scrivetelo piano, sia mai che poi sia il colpo di grazia definitivo allo stile! 😉