Perché il lilial nei cosmetici per la cura della persona è pericoloso e vietato in Europa? Comunemente usato come profumo in preparazioni cosmetiche e polveri da bucato, il lilial è un composto chimico vietato dal 2022 nell’Unione Europea e in Gran Bretagna. Ecco tutto quello che occorre sapere sul composto chimico butylphenyl methylpropional.
CHE COS È IL LILIAL O BUTYLPHENYL METHYPROPIONAL
Il lilial, noto come butylphenyl methylpropional negli INCI, è una fragranza di sintesi. Un’aldeide aromatica, presente anche in natura e prodotta sinteticamente su larga scala. Si tratta di un liquido incolore o tendente al giallo, caratterizzato da un profumo floreale intenso che evoca le note di mughetto o ciclamino. Per il suo accattivante profumo floreale, è stato ampiamente impiegato nella profumeria. Ma anche nell’industria cosmetica, grazie alla sua capacità di mascherare gli odori sgradevoli.
PERCHÈ IL LILIAL NEI COSMETICI È PERICOLOSO
Numerosi studi scientifici hanno evidenziato la pericolosità del lilial sia per gli organismi acquatici sia per la salute umana. Oltre ad agire come irritante cutaneo, il lilial è classificato come allergene e sospettato di essere mutageno, nonché di avere potenziali effetti interferenti sul sistema endocrino. Inoltre, sono stati riscontrati collegamenti con problemi di fertilità.
Come riconoscere il lilial nei cosmetici? “Butylphenyl methylpropional” rappresenta il nome chimico dell’ingrediente, mentre “lilial” è il nome brevettato utilizzato nell’industria dei profumi. Leggendo gli INCI, l’elenco degli ingredienti nelle formule, possiamo trovare questa sostanza scritta come:
- lilial;
- butylphenyl methylpropional;
- aldeide lily;
- 3-(4-tert-Butylphenyl)-2-methylpropanal;
- 4-tert-Butyl-α-methyl-benzenepropanal;
- 4-tert-Butyl-α-methyl-hydrocinnamaldehyde.
Le diverse denominazioni possono creare confusione, ma è importante sapere che si riferiscono alla stessa sostanza.
LA CLASSIFICAZIONE DA FRAGRANZA ALLERGIZZANTE A PERICOLOSA
Sebbene il potenziale allergenico del lilial fosse noto da tempo, poteva essere utilizzato in piccole quantità come una fragranza allergizzante nei cosmetici se chiaramente indicato in etichetta.
- Nel 2014 l’Unione Europea ha inserito il lilial nell’elenco delle sostanze soggette a restrizioni con obbligo di chiara segnalazione in etichetta.
- A maggio 2020 la Commissione Europea ha categorizzato il lilial come tossico per la riproduzione umana.
- Dal 1° marzo 2022 l’Unione Europea e il Regno Unito hanno vietato la commercializzazione di prodotti che contengono la sostanza nelle formulazioni.
- Dal marzo 2022 a marzo 2023 è stata concessa una deroga alle aziende per consentire lo smaltimento delle scorte esistenti.
Nonostante il divieto europeo, a fine 2023 purtroppo il lilial continua a essere presente in diversi cosmetici, con sequestri e ritiri di prodotti in vendita Italia e in molti Paesi europei.
QUALI COSMETICI POSSONO CONTENERE IL LILIAL
I prodotti in commercio contenti questo composto chimico pericoloso per la salute sono tanti e di marchi beauty molto famosi. Tra le tipologie di prodotti skincare, haircare e per la cura della persona contenenti lilial ci sono:
- tonico viso;
- sapone liquido;
- deodorante;
- shampoo;
- tiente per capelli;
- bagnoschiuma e docciaschiuma;
- olio doccia:
- latte corpo;
- profumo.
I marchi che hanno ancora prodotti contenenti lilial sul mercato nella seconda metà del 2023? Clinians, L’Oreal, Infasil, Malizia, Dove, Nivea, Palmolive, Vidal, Tesori d’Oriente, Omia, Adidas, Breeze, Perlier, Dermomed, Garnier, Borotalco.
Ricordiamo che è responsabilità dei produttori essere aggiornati sugli adeguamenti normativi e ritirare tempestivamente dal mercato i prodotti non sicuri e non conformi.
Sottolineiamo anche che, per la maggior parte dei cosmetici contenenti lilial, si tratta spesso di vecchie formulazioni cambiate da tempo dalle aziende ma ancora in vendita in alcuni negozi e online.
PROFUMI CHE HANNO SOSTITUITO IL LILIAL NELLE FORMULE
La profumeria, che ha fatto grande uso di questa sostanza in passato, ha iniziato a cercare alternative al lilial già dal 2014, quando è stato inserito tra le sostanze soggette a restrizioni. Sono stati sperimentati e creati nuovi elementi di sintesi, con il medesimo odore floreale caratteristico ma innocui per la salute.
All’entrata in vigore della normativa che vietava l’utilizzo del lilial (marzo 2022) alcune cose cosmetiche l’avevano sostituita da tempo con altri composti. Tra i primi, Versace e Moschino. Anche la maggior parte dei profumi Givenchy e due icone come Miss Dior e Farenheit di Dior. Altri produttori hanno mandato in esaurimento i profumi in vendita, arrivando con le nuove formulazioni sul mercato solo intorno a marzo 2023.
COSA FARE IN CASO DI DUBBIO
Per essere certi di non utilizzare cosmetici contenenti lilial, è fondamentale adottare alcune precauzioni.
1. Leggere attentamente le etichette, ovvero esaminare con attenzione l’elenco degli ingredienti riportato sulle etichette dei prodotti. Assicurarsi che non ci siano gli ingredienti lilial, il nome chimico buthylphenil methylpropional o gli altri sinonimi riportati nel paragrafo sopra.
2. Ricercare informazioni online in caso di dubbi o ulteriori informazioni sugli ingredienti di un prodotto specifico. Consultiamo solo risorse affidabili relative alla sicurezza dei cosmetici.
3. Preferire prodotti sicuri, cosmetici biologici o scegliere prodotti che dichiarano esplicitamente di non contenere lilial o altre sostanze vietate. Le aziende responsabili tendono a evidenziare l’assenza di ingredienti nocivi.
4. Consultare fonti ufficiali e fare riferimento a normative e avvisi, come quelli forniti dalle autorità sanitarie o organismi di regolamentazione, per essere informati sugli aggiornamenti e sui divieti.
5. Comunicare con i produttori in caso di dubbi o preoccupazioni specifiche. Contattare direttamente i produttori ci permette di ottenere chiarimenti sulla composizione dei loro prodotti.
Quanto incide la profumazione nei vostri acquisti di prodotti per la cura delle pelle o da bagno? Siete al corrente del lilial nei cosmetici come pericoloso? Se volete parlarne direttamente con noi, scriveteci sul nostro gruppo Facebook.
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